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Le prime attività di ricerca nel settore delle colture alternative nel Cra-Ing (all’epoca Isma) risalgono ai primi anni ’90 dopo che il Dr. Pari, che aveva svolto la tesi di dottorato in meccanica agraria sulla meccanizzazione del sorgo zuccherino per la produzione di etanolo, vinse il concorso di ricercatore ed attivò questa  tematica di ricerca allora finanziata dal Progetto “Sweet Sorghum Network” dalla Unione Europea.

Successivamente Cra-Ing partecipò a svariati progetti di ricerca finanziati dalla UE mirati ad identificare le colture alternative per la sostituzione delle coltivazioni in surplus (miscanthus network, arundo donax network, cynara cardunculus network, Models for economic evaluation of the selected biomass cultivations as on alternative land use in the European Community, Robinia to Energy, Biomass in the Mediterranean, Global Process to improve Cynara cardunculus exploitation for energy applications.)  conducendo ricerche principalmente nel settore della logistica.

Nel 1995 l’ENEL finanziò a Cra-Ing una serie di ricerche per individuare i migliori cantieri di raccolta di diverse colture energetiche per alimentare una Centrale elettrica a biomassa da 12 MW IGCC che Enel avrebbe dovuto costruire con contributo dell’UE.

Negli anni 2000 Cra-Ing, assieme agli ex ISNP e ISCI come partners pubblici, ed Agriconsulting e Itabia come partners privati, costituì AGREEN, un consorzio pubblico privato con la finalità di favorire il trasferimento dei risultati ottenuti dagli Istituti di Ricerca nell’ambito delle ricerche sulle colture alternative, al settore produttivo.

Nel 2006 infine il Mipaaf ha richiesto a Cra-Ing di fornire adeguato supporto tecnico scientifico alle imprese agro-industriali che stavano investendo nel settore agro–energetico dotando PANACEA di adeguati finanziamenti per raggiungere tale scopo.

 

Ciò ha permesso di rafforzare l’identità del gruppo di ricerca e l’adozione di una serie di misure in grado di garantire il rigore e la qualità delle azioni di ricerca e sviluppo svolte, nonché il trasferimento e l’applicazione dei risultati raggiunti .

Panacea ha così assunto la connotazione di un vero e proprio Polo tecnico–scientifico, raggruppando diverse competenze dei settori produttivi, logistici e di prima trasformazione relativi alle filiere agro-energetiche.