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Di seguito si riporta la diffusione delle principali colture arboree in Italia e le caratteristiche delle potature (epoca e modalità di raccolta, quantità ed utilizzi), al fine di stimare il potenziale realmente utilizzabile sotto un profilo economico ed ambientale rispetto alle modalità di gestione tradizionali.

L’Italia grazie alle favorevoli condizioni pedoclimatiche vanta, assieme alla Spagna, tra i più ampi patrimoni di colture permanenti d’Europa, tra oliveti, vigneti e frutteti.

Con circa un milione di ettari di oliveti (fonte FAO-STAT, anno 2011), è seconda alla Spagna (circa 2,5 Mha), ed è seguita dalla Grecia (850 kha). I vigneti italiani, estesi su una superficie di circa 700 kha, sono di poco inferiori alle superfici presenti in Francia (760 kha) ed in Spagna (960 kha). Gli agrumeti, pari a circa 160 kha, sono tra i più estesi di Europa, secondi solo a quelli presenti in Spagna, che coprono una superficie quasi due volte maggiore (310 kha). Per quanto riguarda gli alberi da frutta in guscio (mandorle e nocciole), l’Italia con una superficie di 140 kha segue la Spagna (550 kha) ma primeggia in Europa con i suoi 70 kha di noccioleti (14 kha in Spagna). Nel complesso gli altri fruttiferi italiani coprono la superficie più estesa in Europa con circa 280 kha, seguita dalla Polonia (270 kha, di cui circa 180 kha di meleti), e dalla Spagna (214 kha).

Analizzando nel dettaglio i dati sul patrimonio arboreo italiano (fonte ISTAT, anno 2011), olivo e vite occupano sicuramente le superfici più estese e caratterizzano, di fatto, il paesaggio di vaste aree del nostro Paese, con prevalenza nelle Regioni centro-meridionali. In particolare, oltre il 32% degli oliveti  è presente nella sola regione Puglia, dove annualmente si producono ingenti  quantità di potature. I frutteti e gli agrumeti coprono superfici complessive minori, ma concentrate in alcune aree, del Nord i primi del Sud i secondi.

Al 2011, le coltivazioni di olivo si estendono su una superficie di 1.156,2 kha, con una produzione primaria di 3,45 Mt. Le Regioni in cui è maggiormente diffusa tale coltura sono nell’ordine: Puglia (375 kha), Calabria (182 kha), Sicilia (161 kha), Toscana (92 kha), Lazio (86 kha) e Campania (72 kha). Le province con le superfici maggiori sono quelle pugliesi (Bari, 99 kha; Lecce, 90 kha; Brindisi, 63 kha; Foggia, 53 kha).

Le coltivazioni di vite nel 2011 hanno raggiunto in Italia una superficie complessiva di 725,3 kha, con una produzione di uva di circa 7,5 Mt. Le superfici più estese si trovano in Sicilia e in Puglia (in entrambe circa 127 kha), in Veneto (79 kha), Toscana (58 kha), Emilia Romagna (56 kha), Piemonte (53kha). A livello provinciale le maggiori estensioni si registrano nella provincia di Trapani (51kha), Taranto (34kha), Agrigento (32 kha), Treviso (32 kha).

Gli agrumeti (161,6 kha in Italia) sono presenti prevalentemente nelle regioni meridionali ed in particolare in Sicilia (88 kha) ed in Calabria (43 kha), con una distribuzione prevalentemente nelle provincie di Catania (34kha), Siracusa (23 kha), Reggio Calabria (19 kha), Cosenza (15 kha).

Più della metà dei mandorleti italiani (74,6 kha) si trovano in Sicilia (46,2 kha), a cui seguono quelli presenti in Puglia (24,5). Dei circa 67 kha di noccioleti, le maggiori concentrazioni di superficie investita si riscontrano in Campania (22,5 kha), Lazio (18,9 kha) e Sicilia (13,2 kha).

Gli altri fruttiferi sono particolarmente diffusi in Emilia Romagna (57,7 kha), Campania (35 kha), Trentino (27,8 kha) e in Puglia (24,7 kha). Tra questi si evidenzia la diffusione del pesco nella provincia di Caserta (11,6 kha) e in quella di Forlì (4,2 kha). I meleti sono concentrati prevalentemente nelle provincie autonome di Trento e Bolzano (27,4 kha). Sempre in Emilia Romagna troviamo diffuse le seguenti colture: pero (21,9 kha),  nettarina (11,9 kha).

Tra le colture minori, figura il ciliegio diffuso in gran parte in Puglia (17,8 kha), l’actinidia nel Lazio (7,9 kha), l’albicocco ed il susino in Campania ed in Emilia che occupano rispettivamente una superficie di 9,0 e di 6,7 kha.

 

Figura 2 – Diffusione delle colture arboree in Italia, con dettaglio delle provincie con maggiori estensioni al 2011

      

 

Fonte: elaborazione dati ISTAT, 2014