Cerca

La ricerca mira a mettere a punto sistemi meccanici sia per la fase di impianto che per la raccolta raccolta della Canna comune cercando di utilizzare metodologie e mezzi tradizionali al fine di contenere i costi produttivi. Nel corso degli anni sono state effettuate diverse prove di raccolta dell’Arundo donax con cantieri costituiti dalla falciatrinciacaricatrice Claas Jaguar (850 e 890) con testata Claas RU 450 XTRA, macchina generalmente impiegata per la raccolta del mais. La possibilità di reimpiegarla con testate di serie per la raccolta di colture agro–energetiche, nel periodo invernale, permetterebbe di aumentarne l’impiego annuale quando la macchina non potrebbe essere utilizzata altrimenti, migliorando ulteriormente le condizioni di ammortamento del mezzo. I diversi studi hanno permesso di mostrare le limitazioni della metodologia di raccolta e le possibili soluzioni per migliorare capacità operative e qualità del prodotto raccolto. Analizzando il materiale ottenuto dalla trinciatura del prodotto questo di norma appare di dimensioni estremamente ridotte. Questo aspetto potrebbe determinare inconvenienti durante l’utilizzo in caldaia a causa del trasporto con l’aria primaria del materiale più leggero incombusto. Inoltre, durante lo stoccaggio in cumuli, il materiale ligno–cellulosico, particolarmente fine, può risultare maggiormente compatto e limitare il passagio dei flussi di aria tra l’interno e l’esterno dei cumuli, causando il rallentamento dei fenomeni di disidratazione ed esponendo così la biomassa stoccata a eventi degradativi con perdite di sostanza secca. Una delle soluzioni da adottare, per ovviare alle limitazioni evidenziate dalla metodologia descritta, potrebbe essere quella di intervenire sull’organo di trinciatura della macchina, il rotore, andando a modificare il numero dei coltelli, riducendolo, al fine di ottenere un prodotto di maggiori dimensioni e presumibilmente anche di miglior qualità.

Gli studi effettuati relativamente a questa tipologia di cantiere sono comunque mirati principalmente allo sviluppo di testate che siano adatte alla coltura dell’Arundo e finalizzate ad ottenere un biocombustile caratterizzato da una idonea dimensione delle particelle legnose cosicchè da minimizzare i problemi connessi con il trasporto, lo stoccaggio e la combustione dello stesso.

Ed è proprio a tale scopo che, nell’ambito del progetto di ricerca Optima (www.optimap.7.eu) finanziato dalla UE, il gruppo Panacea, in collaborazione con la ditta Spapperi, ha progettato un prototipo di raccoglitrice di canna in grado di ridurre la biomassa in piedi in “pezzotti” di lunghezza variabile. Lo studio è stato condotto per valutare le prestazioni della testata e la tipologia di prodotto ottenuto. (Link al progetto).

 Il prototipo di pezzatrice per la raccolta della canna comune è stato sviluppato con lo scopo di ottenere sezioni di fusto superiori a 1 cm di lunghezza. La macchina è di tipo semiportato posteriormente da trattrice agricola a guida retroversa ed è composta da due parti principali, un sistema di taglio e convogliamento a rotori verticali muniti di lama basale ed un sistema di pezzatura a disco rotante su asse orizzontale munito di due coltelli in posizione radiale. Interposto fra le due componenti descritte è stato inserito un sistema di alimentazione a rulli dentati controrotanti con la funzione di presa ed alimentazione al sistema di pezzatura. L’apparato di raccolta è composto da due rotori verticali a sezione troncoconica dotati di elementi di presa solidali al rotore e disposti su piani paralleli. In posizione basale sono fissati gli elementi di taglio composti da settori di lama fissati perimetralmente alla base fino a coprire l’intera circonferenza. L’apparato di pezzatura è composto da un disco fenestrato a due lame radiali sul quale sono state effettuate alcune modifiche strutturali. Per cercare di aumentare la lunghezza di taglio è stata aumentata la distanza di fissaggio tra la lame e il disco stesso aumentando la luce disponibile. Fra i due apparati, quello di taglio e convogliamento e quello di pezzatura, è interposto un sistema di alimentazione a rulli dentati paralleli tenuti sotto carico da un sistema a molle precaricate. Lo schema funzionale prevede il taglio e convogliamento delle canne verso il sistema di pezzatura che, oltre alla sezionatura dei fusti, provvede anche al trasporto, per via pneumatica, su rimorchio al seguito o in parallelo.

Il prototipo di pezzatrice è stato sottoposto alle prime prove sperimentali finalizzate alla valutazione della funzionalità della macchina e la pezzatura del prodotto ottenuto.

Analizzando i primi risultati ottenuti è possibile affermare che il prototipo ha consentito di spostare sensibilmente, benché in maniera ancora non soddisfacente, la distribuzione granulometrica verso frazioni di trinciato a maggiore dimensione.
Da quanto esposto emerge come sia possibile, regolando e ridisegnando gli elementi trincianti, ottenere un miglioramento della pezzatura del trinciato di canna e, quindi, passare da un prodotto non facilmente gestibile tal quale, ad un prodotto logisticamente più apprezzato. Attualmente sono in fase di studio alcuni miglioramenti meccanici volti ad aumentare l’efficienza del prototipo al fine di ottenere un prodotto che presenti una consistente riduzione della frazione fine e ad aumentarne la capacità di lavoro.