Panacea ha sviluppato e brevettato un sistema di raccolta del pioppo allevato a SRF per effettuare il taglio e l’abbattimento delle piante intere ed il loro accatastamento ordinato a bordo campo, per una successiva cippatura del prodotto al momento dell’utilizzo.
Tale sistema è costituito da una macchina per il taglio e da una macchina per l’accumulo.
La macchina per il taglio è una operatrice portata posteriormente dal trattore, collegata ad esso attraverso l’attacco a tre punti ed è costituita da un organo di taglio a lama circolare del diametro di 600 mm rinforzata in alvidia, montato alla base di un albero motore di lunghezza di 500 mm, all’apice del quale è posta una puleggia di 110 mm di diametro collegata attraverso una cinghia trapezoidale gommata ad una puleggia di 410 mm di diametro.
L’organo di taglio è collegato al telaio della macchina in modo tale da poter essere ruotato intorno ad esso di 90° al fine di poter essere posto dietro alla trattrice durante il trasporto su strada e lateralmente ad essa, regolandone l’escursione laterale, in relazione alle caratteristiche dell’impianto da raccogliere, in raccolta.
L’organo di taglio è coperto da un carter che grazie ad un tastatore si sposta durante il taglio della pianta per poi riposizionarsi coprendo la lama durante lo spostamento della macchina tra una pianta e la successiva.
La macchina per l’accumulo è una operatrice costruita appositamente per effettuare la raccolta da terra e l’accumulo a bordo campo delle piante, tutte disposte nella stessa direzione al fine di essere facilmente raccolte dalla cippatrice forestale dopo la loro disidratazione.
La macchina è montata su un elevatore frontale portato da una trattrice a 4 ruote motrici di almeno 70 kW di potenza.
Il prototipo, costruito in laminati ferrosi, è costituito da due puntali di 3,13 metri di lunghezza paralleli e distanti 1,85 m l’uno dall’altro. All’apice dei puntali è montato uno scalpello che ha la funzione di solcare il terreno per far si che tutte le piante siano raccolte; dietro allo scalpello è posizionata una slitta regolabile in altezza, con la funzione di far scivolare i puntali sul terreno.
Il volume di piante caricabile sull’accumulatore frontale risulta essere di circa 5 m3.
L’accumulatore frontale segue a breve distanza la macchina per il taglio e raccoglie le piante tagliate e deposte perpendicolarmente rispetto alla direzione di avanzamento. Le piante vengono raccolte e accumulate sui puntali per tutta la lunghezza della fila finché, a bordo campo il cumulo formatosi viene scaricato innalzando l’elevatore frontale.
Poiché il prototipo a sega circolare opera iniziando dalle file esterne verso le file interne dell’appezzamento, l’accumulatore frontale crea ai bordi del campo due andane opposte costituite da singoli cumuli di piante, tutte disposte nella stessa direzione.
La produzione dell’appezzamento verrà cosi stoccata in modo ordinato, una metà su ciascuna capezzagna, per essere poi successivamente cippata una volta disidratata.
La “andana” costituita da piante parallele disposte nello stesso senso, permette la sovrapposizione delle quattro azioni della macchina cippatrice riducendo drasticamente il costo orario: movimentazione del prodotto, cippatura, autodislocamento e scarico.
Infatti la andana così creata permette alla macchina di afferrare un fascio di piante con la pinza, e mentre queste vengono cippate, avanzare verso il fascio di piante successive scaricando il prodotto direttamente sul camion per il successivo trasporto alla centrale .
Nel 2009 la ditta ZPZ di Osimo (AN) ha messo in commercio le macchine sviluppate da Panacea. La macchina per il taglio di ZPZ è una semiportata su slitte collegata all’attacco a tre punti del trattore, con una massa complessiva di 580 kg e un ingombro massimo in fase di lavoro di 2,6 m di larghezza e 1,6 m di lunghezza. Il principio di lavoro si basa su un organo di taglio a lama circolare in acciaio, del diametro di 600 mm e spessore di 4 mm, con denti di taglio in metallo duro widia riportati sul disco con saldo brasatura. Il moto viene conferito dalla presa di potenza del trattore tramite il cardano. Il disco, grazie ad un moltiplicatore di giri, esegue il taglio delle piante con una velocità di rotazione di 2200 giri/min ad una velocità periferica di 68,93 m/sec. L’organo di taglio è collegato al telaio della macchina in modo tale da poter essere ruotato di 90°, posizionandosi quindi dietro alla trattrice durante il trasporto su strada e, lateralmente ad essa durante la fase di raccolta, con la possibilità di regolarne l’escursione laterale in relazione alle caratteristiche dell’impianto. L’altezza di taglio è regolata da due slitte laterali che svolgono anche la funzione di scaricare sul terreno parte del peso della macchina. Sulla trattrice è montato infine uno spingitore costituito da una barra in metallo del diametro di 42 mm, a posizionamento regolabile (sia in altezza che lateralmente), che svolge la funzione di spostare lateralmente le piante prima che queste vengano tagliate, in modo tale da favorire la loro caduta ortogonalmente alla direzione di avanzamento del mezzo.
La macchina per l’accumulo, è una operatrice adibita alla raccolta delle piante precedentemente abbattute e al loro posizionamento a bordo campo in cumuli ordinati, al fine di agevolare la successiva fase di cippatura dopo essiccazione, ad opera di cippatrici forestali. Le piante vengono raccolte e accumulate sui puntali per tutta la lunghezza della fila e scaricate a bordo campo.
La macchina è montata su un elevatore frontale portato da una trattrice a 4 ruote motrici e di almeno 70 kW di potenza. Costruita in laminati ferrosi rispettando gli stessi principi e dimensioni del primo prototipo, è costituita da due puntali di 3,13 metri di lunghezza, paralleli e distanti 1,85 m l’uno dall’altro. All’apice dei puntali è montato uno scalpello che ha la funzione di solcare il terreno per far si che tutte le piante siano raccolte. Dietro allo scalpello è posizionata una slitta dello spessore di 20 cm e ad altezza regolabile, con la funzione di far scivolare i puntali sul terreno.
Dalla parte opposta i puntali si piegano verso l’alto fino a 1,4 m di altezza, in modo da creare la barriera sulla quale si accumulano le piante. Nella parte interna i puntali sono equipaggiati con due bracci a movimento idraulico della lunghezza di 0,94 m, distanti 1,2 m dalla base della operatrice che svolgono la funzione di accumulare e trattenere le piante nel primo settore della operatrice, che risulta essere quello maggiormente recettivo. Si viene a creare in questo modo una seconda barriera sulla quale vanno ad accumularsi altre piante.
I puntali hanno una altezza da terra pari a 0,37 m per far si che le piante abbattute, in fase di caricamento e avanzamento della trattrice, non intacchino le ceppaie tagliate. La biomassa caricabile sull’accumulatore frontale risulta essere di circa 14 q.li.